Ci troviamo ad affrontare una situazione che un tempo non avremmo esitato a definire paradossale, ed è quella che gli istituti bancari, le compagnie di assicurazioni e gli enti previdenziali sono diventati, in parte loro malgrado, i grandi player nazionali e internazionali del Real Estate. Sono gli assets invenduti e i crediti deteriorati ad averli messi in questa situazione ed il sistema del credito si trova nelle condizioni di dover svolgere delle attività al di fuori del proprio core business e spesso in palese contrasto. Le banche italiane nei prossimi anni prevedono un incremento nei volumi dei crediti deteriorati e delle sofferenze (NPL), ed il segmento corporate è già adesso quello più colpito. Si troveranno nelle condizioni di dover cedere sul mercato portafogli di crediti non performing a prezzi non immaginabili e dovranno fronteggiare forti differenze nelle aspettative di prezzo tra creditori, venditori e acquirenti. Questo sta da tempo comportando la messa in crisi dei principali indicatori di remunerazione e di efficienza gestionale della banche. E’ fondamentale quindi per le banche appoggiarsi all’expertise di conoscenze del mercato e di competenze professionali che abbiano la capacità di valutare singole posizioni di portafogli di asset o pacchetti complessi e rigenerarli intervenendo su di essi con la certezza della propria esperienza. Il sistema finanziario non è nelle condizioni di gestire r un patrimonio immobiliare diversificato che necessita di interventi mirati ai fini , prima ancora che di una strategia di asset management, di una corretta visione mirata al property rispetto ad un patrimonio affetto da potenziale vetustà e degrado. A ognuno il proprio mestiere, più che mai adesso.
Massimo Guerrini CEO Open Asset