La lenta ripresa del mercato immobiliare e dei prezzi rappresenta una difficile risalita rispetto al calo iniziato alla fine del 2011, proprio quando il Governo Monti decise , con scarsa lungimiranza, di triplicare la tassazione sugli immobili. In molte aree del Paese le diminuzioni dei prezzi dal 2011 sono state anche del 50-60% e in tanti altri casi i valori si sono addirittura azzerati, come avviene quando gli immobili sono del tutto privi di mercato, non riuscendo ad essere né venduti né dati in affitto e quindi l’unica leva resta quella di ridurre drasticamente il prezzo al puro valore del terreno Bene la politica del credito alle famiglie attuata in questo periodo dal sistema bancario come risultato del quantitative easing operato dalla Bce e anche l’offerta bancaria è in aumento sia per la differenziazione dei prodotti sia per la consistente diminuzione degli spread. Ci sono quindi le condizioni affinché il mercato riparta come è dimostrato dal considerevole aumento del numero delle transazioni. Ma le famiglie sono preoccupate dell’elevato peso fiscale che grava sugli immobili ed ai loro costi di gestione; ma se per questi ultimi le nuove tecnologie e gli incentivi agli interventi sul risparmio energetico possono rappresentare una buona soluzione, l’assenza di una adeguata politica fiscale è il vero elemento che frena qualunque vera possibilità sia di ripresa del mercato sia di soluzione al problema casa dei nuclei familiari.
Massimo Guerrini Dicembre 2016