L’imprenditore ha la bussola, il manager ha la mappa.
Servono Manager Imprenditoriali.
É sempre più evidente che il punto debole nei processi di cambiamento delle PMI italiane stia nel passaggio dalla cultura imprenditoriale a quella manageriale.
Nuove figure si devono affermare e si renderanno sempre più indispensabili nei contesti aziendali almeno delle piccole medie imprese, che devono sempre più competere e nel contempo unire capacità visionarie a quelle dell’efficienza e del controllo.
La globalizzazione , l’internazionalizzazione e l’innovazione non sono solo concetti astratti da trattare in qualche convegno o corso di formazione per imprenditori e executive, ma rappresentano per un’azienda il bivio esistenziale tra crescere o morire.
Le competenze richieste per superare nel modo corretto questo bivio non sono più quelle del l’imprenditore vecchio stile che si è fatto da solo né quello del manager di tipo classico centrato su modelli rigidi e generalisti che tende a vedere tutte le aziende allo stesso modo .
E’ necessario invece che le due figure si integrino e diventino, quando è il caso, una figura sola, in quanto le qualità comunemente riconosciute all’imprenditore e al manager non possono più stare separate né essere antitetiche.
L’imprenditore deve aprire la porta “di casa sua” ad una figura in grado di avere una visione lucida e distaccata , fondamentale per valutare con oggettività l’andamento del business e comprendere quanto sia necessario un forte inserimento di competenze manageriali che siano in grado di inserirsi con capacità di confronto aperto all’interno della cultura della media impresa italiana.
Ma dal canto suo il manager deve immergersi nell’azienda, spesso a conduzione familiare, e diventare lui stesso un imprenditore e portatore di nuove idee di business innovativi e non solo di sofisticati e rigidi modelli di conformità.
L’innovazione nasce sempre dalla vision dell’imprenditore. Non c’è innovazione senza un’ottica futura, ma al tempo stesso per i business complessi non c’è innovazione senza le competenze di un management in grado di attivare la strategia aziendale in modo snello ma efficace.
Nelle nuove aziende , o in quelle che vogliono aspirare ad essere tali, servono manager- imprenditori che siano in grado di gestire organizzazioni in modo professionale evitando l’applicazione di metodi predefiniti ma piuttosto, in modo più visionario, ricercando l’innovazione e lo sviluppo.
Chiamiamoli “manager imprenditoriali”, figure che assorbono lo spirito del fondatore, e ne reinterpretano in chiave imprenditoriale le metodologie superandone da un lato le resistenze e dall’altro le proprie rigidità formative.
Sono figure che superano quella del manager classico e che, come l’imprenditore, si riconoscono nella unicità dell’azienda in cui operano e ne sviluppano il senso di appartenenza, abbinando la capacità di innovare con gli adeguati strumenti manageriali alla consapevolezza della cultura imprenditoriale: grazie alla quale si crea un business dal nulla.
Massimo Guerrini