Sia il Governo sia Confindustria ci hanno detto che il peggio è passato e che il Paese ha finalmente svoltato. E’ possibile, la sensazione positiva è avvalorata con la dovuta prudenza anche dal mondo delle PMI del nostro territorio. Una delle cartine tornasole ideali per valutare una eventuale inversione di tendenza dell’economia è rappresentata dal mercato immobiliare, dal numero delle sue transazioni e delle concessioni di mutuo da parte del sistema finanziario, dall’andamento dei prezzi e della redditività di un investimento immobiliare. E’ un settore molto tartassato e l’esponenziale aumento della tassazione sugli immobili negli ultimi tre anni pari al + 177 % (fonte Codacons) ha frenato la modesta ripresa già in atto in Italia negli altri settori merceologici. Ma vediamo da dove vengono i segnali positivi. In primo luogo va detto che un ruolo fondamentale lo esercita il mercato del credito ed è proprio tale mercato che sta dando discreti segnali di risveglio stimolando l’intero settore. Nel primo trimestre 2015, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per circa 7.000 milioni di euro con un aumento delle erogazioni sul periodo pari al 35% (Banca d’Italia). Crescono inoltre i rendimenti , anche in considerazione all’avvenuto calo dei prezzi, e ormai acquistare un immobile di qualsiasi tipologia per metterlo a reddito genera più del doppio del rendimento reso dai Buoni del Tesoro a 10 anni. Calano i debiti delle famiglie, che in questi anni di difficoltà hanno ampliato la propria vocazione al risparmio: purtroppo per ora non calano né quelli delle imprese né quelli delle banche, fondi pensione e assicurazioni, ancora intossicati da miliardi di euro di sofferenze. Ma il trend ad oggi è complessivamente positivo. Lo conferma il recente Forum Scenari Immobiliari di Santa Margherita Ligure ove è emerso un generale e ritrovato clima di fiducia nella ripresa e nel futuro del mercato del Real Estate. Vi è stato un parere unanime da tutti i segmenti che il mercato è entrato in un ciclo nuovo, diverso dal passato ma certamente di sviluppo. Questo nuovo trend richiede però un approccio diverso da parte degli operatori che devono considerare in modo diverso l’involucro casa. Da un lato è il mercato a richiederlo, con le evoluzioni demografiche di un paese che invecchia ma con una utenza che chiede sempre più maggiori servizi e tecnologie. Dall’altro sta tornando al centro il prodotto con le sue innovazioni. Il “prodotto casa” in Italia sta tornando ad essere venduto, ma da parte delle imprese e degli operatori dovrà essere fatto un salto di qualità. Dovrà però essere pensato con il corretto mix di giuste dimensioni, location appetibili, nuove tecnologie e servizi all-inclusive. Il settore delle costruzioni immobiliari dovrà seguire l’evoluzione che ha avuto quello dell’auto, dove nella scelta dell’acquisto il cliente oltre a scegliere meccanica e carrozzeria, pone sempre più maggiore attenzione alla parte “soft” della vettura, quali servizi, assistenza e nuove tecnologie. Il “prodotto casa” , con le sue qualità, dovrà tornare al centro del mercato ed influenzarlo con le sue innovazioni. Come sempre, nelle difficoltà vince chi si ingegna.
Massimo Guerrini Ceo Open Asset Advisors