C’è un certo movimento nel mercato immobiliare italiano , nonostante una congiuntura paese non facile ,politiche governative non certo volte allo sviluppo e un rating verso un downgrade.
Il rallentamento rispetto agli anni precedenti è principalmente dovuto alla carenza di offerta di prodotto istituzionale in prime location e a quella relativa al segmento residenziale di pregio ove mancano gli asset di qualità che il mercato richiede.
I capitali investiti continuano ad essere in massima parte stranieri , oltre il 65% e le asset class privilegiate dagli investitori istituzionali si rafforzano quelle degli uffici (35%) e del retail (34%), con una discreta performance della logistica, che pesa per il 13% del totale transato.
Nel complesso, dunque, le prospettive per il l’anno in corso sembrano essere condizionate “da un lato dalla carenza di prodotto prime nel settore degli uffici, dall’altro lato dalla crescente cautela degli investitori verso il settore retail, anche in relazione all’impatto sui fatturati che si avrebbe con la limitazione delle aperture festive annunciata dal Governo.” (Assoimmobiliare)
Quali quindi i motori di sviluppo per i prossimi anni?
In primo luogo la rigenerazione urbana, con particolare riferimento a quegli asset che oggi non risultano appetibili. E’ un problema che tocca il complessivo patrimonio delle famiglie e dello Stato.
Tra 10 anni il patrimonio residenziale italiano, in mancanza di interventi di manutenzione, varrà circa la metà di adesso. Gli italiani senza saperlo avranno cioè perso oltre 2.000 miliardi di euro di ricchezza propria.
E’ una criticità enorme, che però può rappresentare ,se colta in tempo, una straordinaria opportunità di valorizzazione, di ammodernamento del patrimonio immobiliare nazionale e di lavoro per le imprese oltre che un contraltare al consumo di suolo e un forte supporto alla politiche di risparmio energetico.
Altri due forti motori di sviluppo sono e saranno sempre più rappresentati dagli investimenti in asset per anziani autosufficienti e residenze per giovani studenti , esigenze socio-culturali ormai fortemente conclamate dal mercato.
Fondamentale quindi sarà la realizzazione di una rete ampia di strutture e infrastrutture che possa dare risposta alla domanda di nuove esigenze urbane e di edifici atti ad ospitare le attività economiche, sociali, educative e la residenzialità in tutte le sue forme e necessità.
Massimo Guerrini
Manager, imprenditore, politico.